Coordinamento Socio Sanitario

U.O.C. Coordinamento Socio Sanitario
Direttore ff: dott.ssa Elvira Bianco 
Tel. 0825. 292100 – Fax 0825. 292100
e-mail: ebianco@aslavellino.it

Le prestazioni socio sanitarie:
Il DLgs 229/99 e il DPCM 14.02.2001 definiscono prestazioni socio-sanitarie “tutte le attività atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire, anche nel lungo periodo, la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione”. Esse comprendono :
– prestazioni sanitarie a rilevanza sociale : sono tutte le attività, finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione, individuazione rimozione e contenimento degli esiti degenerativi e invalidanti di patologie congenite e acquisite (DLgs 229/99, art. 3 septies, comma 2, lettera a). Esse sono di competenza delle AA.SS.LL. e a carico delle stesse, inserite in progetti personalizzati di durata medio-lunga e sono erogate in regime ambulatoriale, domiciliare o nell’ambito di strutture residenziali e semiresidenziali (art. 3 DPCM 14.02.2001) ;
– prestazioni sociali a rilevanza sanitaria : sono tutte le attività del sistema sociale che hanno l’obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute. Tali attività, di competenza dei Comuni, sono inserite in progetti personalizzati di durata non limitata, sono erogati nelle fasi estensive e di lungoassistenza e sono prestate con partecipazione alla spesa, da parte dei cittadini, stabilita dai Comuni stessi (DPCM 14.02.2001, art. 3, comma 2).
– prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria : rientrano nei livelli essenziali di assistenza e sono poste a carico del fondo sanitario nazionale. Esse sono caratterizzate “dalla inscindibilità del concorso di più apporti professionali sanitari e sociali nell’ambito del processo personalizzato di assistenza, dalla indivisibilità dell’impatto congiunto degli interventi sanitari e sociali sui risultati dell’assistenza e dalla preminenza dei fattori produttivi sanitari impegnati nell’assistenza” .(DPCM 14.02.2001, art 3, comma 3.) e possono essere erogate in regime ambulatoriale domiciliare o nell’ambito di strutture residenziali e semiresidenziali.
Queste prestazioni attengono prevalentemente alle aree:
– materno infantile
– anziani
– handicap
– patologie psichiatriche
– dipendenza da droga, alcool e farmaci
– patologie per infezioni da HIV e patologie in fase terminale
– inabilità o disabilità, conseguenti da patologie croniche degenerative.
È opportuno sottolineare che la programmazione degli interventi socio-sanitari da erogare a livello  distrettuale da parte delle AA.SS.LL. deve incardinarsi prioritariamente sulle aree socio-sanitarie a elevata integrazione sanitaria.

LE PRESTAZIONI SOCIOSANITARIE COMPARTECIPATE
Sono quelle prestazioni sociosanitarie nelle quali “la componente sanitaria e sociale non risultano operativamente distinguibili” e per le quali l’entità del finanziamento è attribuita percentualmente alla competenza delle ASL e dei Comuni (DPCM 14.02.01 e DPCM 29.11.01). Si articolano in:
•  prestazioni domiciliari
•  prestazioni semiresidenziali
•  prestazioni residenziali
Gli interventi sociosanitari che prevedono una compartecipazione alla spesa, in regime domiciliare, semiresidenziale e residenziale, sono di competenza congiunta dell’Azienda ASL e dei Comuni dell’Ambito.
L’allegato 1.C del DPCM del 29.11.01, così definisce le otto prestazioni oggetto di compartecipazione:

Assistenza Domiciliare:
Assistenza programmata a domicilio (ADI e ADP) – Prestazioni di aiuto infermieristico e assistenza tutelare alla persona (50%  ASL – 50%  comune/utente );
Assistenza semiresidenziale:
– attività sanitaria e sociosanitaria a favore di disabili fisici, psichici e sensoriali – Prestazioni diagnostiche, terapeutiche e socioriabilitative in regime semiresidenziale per disabili gravi (70% ASL – 30% comune /utente ): CENTRI DIURNI PER DISABILI;
– attività sanitaria e sociosanitaria a favore di anziani – Prestazioni terapeutiche, di recupero e mantenimento funzionale delle abilità per anziani non autosufficienti in regime semiresidenziale, ivi compresi gli interventi di sollievo (50%  ASL – 50%  comune/utente ):CENTRI DIURNI PER ANZIANI

Assistenza residenziale:
– attività sanitaria e sociosanitaria a favore delle persone con problemi psichiatrici e/o delle famiglie – prestazioni diagnostiche, terapeutiche e socioriabilitative in strutture a bassa intensità assistenziale (40% ASL – 60% comune/utenti ): CASA FAMIGLIA PAZIENTI PSICHIATRICI;
– attività sanitaria e sociosanitaria a favore di disabili fisici, psichici o sensoriali – prestazioni terapeutiche e socioriabilitative in regime residenziale per disabili gravi (70% ASL – 30% comune /utente ):RSA DISABILI;
– attività sanitaria e sociosanitaria a favore di disabili fisici, psichici o sensoriali – prestazioni terapeutiche e socioriabilitative in regime residenziale per disabili privi del sostegno familiare (40% ASL – 60% comune/utenti): RSA DISABILI;
– attività sanitaria e sociosanitaria a favore di anziani – prestazioni terapeutiche di recupero e mantenimento funzionale per non autosufficienti in regime residenziale, ivi compresi interventi di sollievo (50%  ASL – 50%  comune/utente ):

RSA ANZIANI;
– attività sanitaria e sociosanitaria a favore di persone affette da AIDS cura, riabilitazione e trattamenti farmacologici nelle fase di lungoassistenza in regime residenziale a favore di persone affette da AIDS.

PROCEDURE ED ORGANIZZAZIONE DELLA VALUTAZIONE INTEGRATA
Sono state definite ,come da delibera in allegato, le condizioni di accesso alle prestazioni socio sanitarie , delineando  la composizione e le modalità operative di un organismo misto di valutazione,L’Unità di Valutazione Integrata (U.V.I.) che  si qualifica come strumento per la valutazione multidimensionale e multidisciplinare di situazioni di bisogno socio-sanitario complesso, e per la predisposizione e proposta all’utente del progetto assistenziale.
L’U.V.I., ponendosi in una logica di presa in carico globale ed integrata, ha il compito di:
• effettuare una “diagnosi” del bisogno socio-sanitario complesso, a partire dalla domanda espressa  dall’utente e dalla sua famiglia (il “sintomo” portato);
•  utilizzare le proprie competenze per una valutazione complessiva e tecnica dei bisogni dell’utente;
•  individuare, all’interno della rete, il servizio o i servizi più idonei a soddisfare i bisogni rilevati;
•  modulare sul singolo caso l’offerta di servizi a seconda dell’evoluzione del bisogno.

PRESTAZIONI LA CUI RICHIESTA COMPORTA IL RICORSO ALL’ U.V.I.:
•  Dimissioni protette
•  Richieste di A.D.I.
•  Richiesta di:
– Prestazioni diagnostiche, terapeutiche e socioriabilitative in regime semiresidenziale per disabili gravi  (fisici, psichici e sensoriali) : CENTRI DIURNI PER DISABILI;
–  Prestazioni terapeutiche, di recupero e di mantenimento funzionale delle abilità per anziani e persone non autosufficienti in regime semiresidenziale: CENTRI DIURNI PER ANZIANI ;
– Prestazioni terapeutiche e socioriabilitative in strutture a bassa intensità assistenziale a favore delle persone con problemi psichiatrici e/o delle famiglie: CASA FAMIGLIA PAZIENTI PSICHIATRICI
– Prestazioni terapeutiche, di recupero e di mantenimento funzionale delle abilità in regime residenziale per anziani e persone non autosufficienti: RSA ANZIANI;
– Prestazioni terapeutiche e socioriabilitative in regime residenziale per disabili gravi e disabili privi di sostegno familiare: RSA DISABILI;
– Prestazioni di cura e riabilitazione e trattamenti farmacologici nella fase di lungoassistenza in regime residenziale per persone affette da patologie da HIV
–  Altre tipologie di bisogno socio-sanitario complesso (inserimento sociale e lavorativo di soggetti psichiatrici, disabili, minori, ecc)

Per favorire l’efficacia e l’appropriatezza delle prestazioni, bisogna promuovere l’erogazione dei servizi attraverso la valutazione multidisciplinare del bisogno, la definizione di un piano di lavoro integrato personalizzato e la valutazione periodica dei risultati ottenuti (DPCM 14.02.2001, art 4, comma 3).
Le prestazioni socio-sanitarie , infatti, si caratterizzano per la natura e la complessità dei bisogni a cui si rivolgono e si fondano su un approccio unitario ai problemi, basato sul concorso di approcci professionali :
•  prettamente sanitari (medico, infermieristico, riabilitativo, ecc.)
•  di servizio sociale professionale
•  di prestazioni socio-assistenziali
Il processo di presa in carico globale, che si attiva a seguito dell’accesso e della valutazione integrata, consta pertanto delle seguenti procedure:
1. definizione della natura del bisogno, in termini multidimensionali, di salute,
autonomia del soggetto, capacità di relazione, individuando la rimozione del
danno attraverso azioni di prevenzione cura e riabilitazione;
2. definizione di un progetto personalizzato, con l’indicazione degli interventi e dei
servizi da attivare e distribuzione dei compiti tra il personale, secondo un
approccio multidisciplinare;
3. verifica e valutazione delle attività.
Il progetto personalizzato deve quindi fondarsi sulla:
1. condivisione di obiettivi comuni;
2. individuazione di responsabilità chiare;
3. definizione di risorse umane e finanziarie .

La ripartizione percentuale dei costi tra ASL e comune /utente è dunque definita secondo l’allegato 1C del DPCM 29.11.2001,e come  riportato al paragrafo “le prestazioni sociosanitarie compartecipate” .

In sede di valutazione multidisciplinare effettuata dall’UVI saranno utilizzati i moduli  che costituiscono parte integrante del “Regolamento per l’accesso alle Prestazioni Socio Sanitarie – linee di indirizzo” allegato a questa pagina Web.